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Iniziamo oggi una nuova rubrica. Semplicemente, sotto forma di “chiacchierata amichevole”, senza pretese letterarie ma solamente come condivisione di storie, di emozioni e passione per i colori biancorossi. Ci piacerebbe farlo presentando di volta in volta amici e persone che ruotano intorno all’HCB, dagli addetti ai lavori ai semplici tifosi. Come sempre, aspettiamo i vostri suggerimenti, consigli e pareri in merito. Fateci sapere.  Cominciamo con una famiglia di supporters speciali: “A tu per tu” con la famiglia di Adriano "Dallas".

HCBfans: Ciao Adriano, presentaci i protagonisti di questo racconto, che poi siete tu e la tua famiglia...

  • A. Ciao a tutti e grazie dell'occasione di poter inaugurare questa nuova rubrica. Dunque in famiglia siamo in 4+1 Io, Claudia, Fabian di 9 anni e Rafael di 5 detti Bibì e Bibò + 1. Si, perché io ho anche un figlio più grande, Daniele di 24 anni. Viviamo tutti a Bolzano. 

HCBfans: Da quando segui l´hochey su ghiaccio?

  • A. Mi pare fosse il 1974, mio papà lavorava per Amonn e mi portò a vedere una partita di coppa precampionato. Ricordo le squadre: Alleghe e Gardena e ricordo che in porta per l’Alleghe c’era Valtonen (NdR: tra il 1975 e il 1977 portiere del Gardena [campione d'Italia alla prima stagione], solo l'anno successivo a difesa della gabbia dell'Alleghe). Poi tanti anni a seguire l'HCB in via Roma, ovviamente più in casa che in trasferta. Con la nascita di Daniele ho seguito un po’ di meno l'hockey, diciamo che tra il 1995 e il 2010 c'è un buco, però proprio Daniele mi ha riportato a seguire l'HCB e dal 2012 sono sempre stato abbonato. Ora in casa di abbonamenti ne abbiamo 5 e devo dire che sarebbe un gesto particolarmente apprezzato se la società trovasse una formula pensata appositamente per le famiglie.

HCBfans: Parliamo di trasferte, sappiamo che quest'anno avete fatto parecchi chilometri.

  • A. Si, Io ne ho fatti 9300 circa di cui circa 6000 con la famiglia, devo dire che è andato tutto bene anche con le date per non far perdere giorni di scuola o asilo ai bimbi.

HCBfans: Raccontaci da che idea e come è iniziata questa avventura dove poi una trasferta “tirava” l’altra.

  • A. Tutto è cominciato con il passaggio dell’HCB al campionato EBEL, quando ho visto la cartina con le città dove i nostri avrebbero dovuto giocare, mi sono detto, “voglio andare almeno una volta a vedere una partita in trasferta in ognuno degli stadi dei nostri avversari” e quest’anno sono riuscito nel mio intento, ora mi manca solo di portare Claudia e i bambini a Graz e Klagenfurt, poi anche loro avranno fatto tutte le trasferte, peccato per Daniele che ha saltato Lubiana. All’Epifania del 2017 c’è stata l’opportunità di andare a Fehérvár e Lubiana, alcuni amici avevano organizzato, noi eravamo in ferie ed abbiamo approfittato. Ai bambini l’avventura è piaciuta, e da li abbiamo iniziato. Proprio in quella occasione Fabian e Rafael sono stati ufficialmente nominati “Bibì e Bibò”.

HCBfans: Mi ricordo Adriano, c’ero anch’io e soprattutto in Ungheria mi ricordo di temperature proibitive... il Danubio ghiacciato e... giusto un punticino in 2 giorni che più che riscaldare aveva ulteriormente raggelato gli entusiasmi. 

A. Vorrei comunque dire che sono fortunato per il fatto che soprattutto a Rafael, il più piccolino, piace proprio guardare le partite, segue il gioco, sa praticamente tutte le regole, tutti i segni degli arbitri, ecc... anche a Fabian piace, è già qualche anno che cantano tutti i cori della curva, e comunque in trasferta cerco, nel limite del possibile, di organizzare sempre un qualcosa che vista la stagione è quella di passare qualche ora in qualche piscina coperta. Daniele ormai è un ragazzone che fino allo scorso anno, quando veniva in trasferta, mi faceva da assistente, ora spesso guida anche lui. 1

HCBfans: Ci racconti un po’ la passata stagione? 6000 km con la famiglia non sono uno scherzo... 

A. Posso raccontarvi un po’ la stagione come l’ho vissuta io, ovviamente il racconto è un po’ lungo, magari qualcuno si annoierà a leggerlo…

HCBfans: Vai Adriano, ci mettiamo comodi… 

  • A. Devo ammettere che, come molti altri, non avrei mai pensato che alla fine poteva essere la squadra dell’HC Bolzano ad alzare il Karl Nedved Trophy, anche se la stagione era iniziata con l ́ottimismo di un nuovo allenatore e per la prima volta anche con un assistant coach. Bene, visto che anche ai bambini piace venire a vedere le partite del HCB e che Claudia (dopo un periodo in cui veniva più per fare compagnia a loro) ha cominciato ad entusiasmarsi sempre di più, decidiamo, facendo due conti per il bilancio familiare, di acquistare 4 ABO FULL! (foto a destra) Trascorre l ́estate, l’hockey manca, e quest'anno per motivi familiari abbiamo dovuto andare in ferie in agosto, AAARGHH perdiamo le prime partite di pre-season, (ricordo una sera in pizzeria ad Alba Adriatica in cui seguivamo la partita in streaming sullo smartphone). 31 agosto, prima trasferta della stagione a Collalbo nello stadio “affettuosamente” denominato “la stalla”. Mi piace come gioca il Bolzano, ma è pur sempre pre-season.

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     Piazza Kaptol (piazza  della Cattedrale)                                  Corso principale (Ilica)                      Dom Sportova Vip bar (e birrette x finta)

Arriva finalmente l‘8 settembre, inizia la EBEL, le cose si fanno serie, si comincia con i vicini di casa ad Innsbruck che si erano presi il nostro attaccante Yogan. La partita va via abbastanza equilibrata, loro segnano a pochi minuti dalla fine, poi ci toglie ogni speranza l'empty net goal dell'ex #12 che poi pensa bene di passare sotto ai suoi ex tifosi facendo il gesto shaka (hang loose). Mio figlio Fabian di 9 anni se l’è legata al dito e ha giurato vendetta al ritorno. La stagione procede con più bassi che alti, anche se il modulo di gioco a me non dispiace. Si comincia con le trasferte, a me mancano Graz, Znojmo e la nuova entrata Zagabria. E allora sotto con Graz il 29 settembre e succede di tutto... In vantaggio per quasi tutta la partita (prima 1-5 e poi 4-7) la squadra ha due blackout e riesce a farsi recuperare per poi perdere ai rigori, il viaggio di ritorno, già lungo per i lavori in autostrada, diventa infinito. Prosegue la stagione regolare con più bassi che alti, tant'è che Curcio è sulla graticola anche se c’è ancora gente che gli da fiducia (vedi il sottoscritto), arriva il momento della prima trasferta culturale. Con bimbi e moglie al seguito si va a Zagabria. Guadagniamo un giorno partendo la sera e viaggiando di notte, arrivati immersi in una fitta nebbia, molliamo Podloski (come da programma) alla biblioteca di Zagabria e noi andiamo a riposarci in hotel, non senza aver sbagliato strada ed avendo visitato le colline intorno a Zagabria con incontri di strani personaggio che ci guardavano quasi infastiditi... Comunque, tra una risata e l’altra, zio Tomtom ci porta all’albergo. Al pomeriggio visitiamo il centro di Zagabria e saliamo al 16º piano del Hotel Panorama per godere dell'incantevole vista. Il giorno dopo andiamo a Samobor, caratteristico paesino a pochi km da Zagabria per poi tornare nelle vicinanze dello stadio per pranzo in un altro posto consigliato dall’amico e grande appassionato Velimir (l’omologo in versione croata di Podloski) e ci riuniamo con il manipolo proveniente dall’Ungheria. Allo stadio la polizia ci avverte di stare uniti ecc. perché i tifosi avversari... la presenza a poca distanza dei tifosi del calcio... non si sa mai ecc. Boh, io ho trovato persone che ci salutavano, famiglie che ci chiedevano di fare foto insieme, (ovviamente con le fisiologiche eccezioni...) grazie a Velimir siamo entrati anche nel bar della tifoseria di Zagabria, bella atmosfera, con molte foto storiche e del recente passato in KHL. Arriva il momento della partita, persa malamente. Una sola squadra in campo, nulla sembra funzionare. E purtroppo per vedere il cambio di coach sulla panca biancorossa, bisognerà aspettare ancora, perché ogni volta che la squadra è all‘ultima spiaggia arriva una vittoria che prolunga l’agonia.

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                          a Samobor                                              con Velimir davanti allo stadio             KHL Zagreb-HC Bolzano 7-3.e siamo ultimi 

HCBfans: Si, Adriano, siccome ho avuto il piacere di condividere anche questa lunga trasferta con voi, mi ricordo ancora l’amarezza. La squadra, già reduce dalla sconfitta di misura per 1-0 la sera prima a Székesfehérvár, con una prestazione incommentabile e un pesante 7-3 toccava il fondo e non solo della classifica. Anch’io avevo accolto con fiducia l’arrivo di coach Pat (estesa poi all'inverosimile...) ma oramai era arrivato il tempo che chi di dovere si assumesse l’onere di dire basta.

  • A. Infatti, arriva la fine di novembre, e c’è l’esonero di Curcio. Alla guida della squadra arriva Kai Suikkanen che chiede un po’ di tempo per riassestare la squadra. Alla prima in casa, Rafael come sempre dà il pugno al coach, e da Kai riceve una botta con il suo “anello”, anche Barski, sempre gentile, gli batte anche lui il pugno come sempre ormai da inizio stagione. A dicembre ritorno a Zagabria, stavolta senza bimbi ma con Daniele mio figlio grande ora co-autista e anche stavolta i brividi non mancano. Arrivati alla frontiera Sloveno-Croata, Daniele si accorge di non avere la carta d ́identità, presenta la patente, ma la risposta è “zurück”, cerchiamo di impietosire il gendarme e lui ci dice che non è lui il problema, ma lo sarà senz’altro il funzionario croato che sicuramente NON ci farà passare. Scatta il piano B: proviamo a non consegnare la patente come se fossimo in 7 (diventiamo ufficialmente dei “passatori”) ma riusciamo a entrare in Croazia nonostante il poliziotto al confine non abbia notato che mancava un documento, guarda caso proprio quello di chi guidava. Vabbè... è andata bene, la partita sfila via liscia e ci portiamo a casa una vittoria di misura sul campo ed un'altra netta nell'area interviste (DeSousa vs Zanoski per il titolo WBA pesi massimi leggeri). Il percorso di risalita dall'ultimo posto verso il 6°, che darebbe la qualificazione ai playoff, continua...

HCBfans: Il 2018, dopo che avevamo perso al 30 dicembre in casa con i tirolesi, incomincia con un’altra beffa a Innsbruck e Fabian quindi dovrà rimandare la sua vendetta personale con Yogan...

  • A. Già, ma per fortuna arriva per la family il momento di far fare ben altre trasferte (Innsbruck non vale nel computo...). Per Villach, organizzo un weekend lungo, arrivo al sabato, giornata alle terme in piscina (assolutamente da rifare), la sera passeggiata per Villaco ed il giorno dopo di nuovo passeggiata e poi partita, la portiamo a casa facilmente contro un Villach in piena crisi. Come scritto, mi manca la trasferta di Znojmo e quindi mi organizzo per la “doppietta” Znojmo-Vienna da solo quando arriva la “proposta indecente” di Claudia: “E se venissimo anche noi???” Cambio di programma. A Vienna fra quante piscine coperte ci sarà da scegliere? Ci organizziamo in poco tempo e dato che viene con noi anche Daniele, approfitto e parto la sera prima scambiandoci alla guida. Il viaggio è caratterizzato da una fitta nevicata tra Rosenheim e Linz (Linz vaffan... scusate..., è più forte di me), arriviamo a Znojmo di mattina presto, in giro solo gente che esce dai bordelli e bambini che vanno a scuola. Parcheggiamo in prossimità del B&B che è anche vicino allo stadio e andiamo a fare colazione in paese che è molto bello. La sera, partita, quella che dovrebbe darci un po’ di tranquillità, dopo un inizio con due gol, di nuovo la squadra si imbambola e finiamo sconfitti. Meno male che almeno abbiamo trovato un buon ristorante, si mangia insieme a tutti gli altri tifosi dell'HCB e dopo un po’ arrivano anche alcuni giocataori della squadra ceca. La mattina dopo ci svegliamo con un paesaggio imbiancato, ma noi abbiamo una missione: dobbiamo andare in piscina, detto, fatto. Relax totale per qualche ora in acqua, poi riposino e via a vedere la partita. Abbiamo perso ieri a Znojmo, stasera la capolista ci seppellisce, pensiamo. Sbagliato. Giochiamo ordinati e come spesso accade con le squadre forti vinciamo giocando bene in difesa, da mettere nella bacheca dei ricordi lo splendido primo gol in EBEL di Viktor Schweitzer. La mattina seguente si rientra verso Bolzano sotto una bella nevicata fino a Salisburgo e per non farci mancare nulla non mi accorgo di uno dei tantissimi radar che ci fotografa a St. Pölenten, (la sorpresa arriverà qualche settimana dopo per posta), ma chissenefrega, il Bolzano ha vinto, maledetti “wienerschnitzel”!

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Si va Graz per l’ultima del Grunddurchgang (no, non è una parolaccia ma potrebbe andare bene come password), dai che quest'anno la seconda trasferrta mi ha sempre portato fortuna... smentito subito dalla solita prestazione a cui non si riesce a dare una motivazione. Bene, siamo riusciti, giustamente, a non qualificarci per i playoff, ma dovremo sudarci la qualificazione ad uno dei due posti a disposizione, ma siamo consapevoli che con Kai ce la possiamo fare!

Arriva il momento di un’altra trasferta che i bimbi non hanno fatto: Dornbirn (foto sotto) é relativamente vicina, imbarchiamo qualche amico e via, il programma era di pranzare in loco e poi andare a vedere la partita, ma... Eta Beta Olivo, tira fuori dallo zaino ogni “bendidìo”, tra salumi, formaggi e pane così che arrivati a destinazione siamo pieni e si opta per una passeggiata per il centro deserto. Passeggiata che si rivelerà più che altro ricerca disperata di un rifugio in una pasticceria per via del freddo pungente, poi, fatta merenda, ci avviamo allo stadio dove scambiamo alcune battute con i fratelli Nicolic, (col senno di poi mi rammarico di non averli insultati pesantemente). 

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Ancora una volta gara chiave per la qualificazione ai playoff, dopo esserci complicati la vita perdendo le prime due partite di qualification-round, siamo in serie positiva, riuscendo a battere i padroni di casa saremmo quasi sicuri di essere qualificati, ma come sempre, prestazione opaca, per non calcare la mano nei giudizi... Sconfitta e qualificazione a rischio quando restano tre partite, due in casa, intervallate dalla trasferta più lunga della EBEL, a Fehérvár. Vinciamo facile con il Graz, vinciamo senza grossi problemi anche in Ungheria... Dai che è fatta, abbiamo lo Znojmo, ormai “fuori dai giochi” e per di più in casa, cosa vuoi che succeda... Domenica 4 marzo 2018 ore 20.23 fine primo tempo, siamo ufficialmente in vacanza, per la prima volta in 5 stagioni non arriveremo a giocare i playoff, però ci sono ancora due tempi da giocare e questo è l’hockey su ghiaccio: tutto può succedere e... tutto succede!! Nel secondo tempo, Monardo, Frank e Egger pareggiano i conti sul 3-3 (siamo ancora vivi, siamo ancora vivi... cit.) il terzo tempo non regala emozioni, ma ci da quel punto che ci serviva, siamo ai playoff. Appena usciti dal PalaOnda dopo il “back on ice” ecc, subito a smanettare sullo smartphone per seguire la diretta Sky del pick. Vienna sceglie per prima... Innsbruck, tocca al Salisburgo scegliere... Dornbirn. Che succede? Ci siamo qualificati per il rotto della cuffia eppure hanno paura di noi??? Linz, (ora ci scelgono e ritornano i fantasmi…) …Zagabria. Azz che coraggiosi! Ci tocca il Klagenfurt che non ha potuto scegliere, ma è anche l'unica squadra che in regular season non siamo mai riusciti a battere.

HCBfans: Sotto con il rush finale Adriano: i playoff, un capitolo, una storia a parte. E che storia...!

  • A. Vinciamo subito fuori gara 1, euforia. A gara due non ci sono i bimbi che sono malati, passa Barski, non vede Rafael e mi chiede dove sia. Gli spiego, e mi dice di salutarlo. Perdiamo gara 2 e 3 rieccoci riportati coi piedi per terra anche se l‘ultima partita persa all'OT non abbiamo sfigurato. Impattiamo la serie in casa di nuovo all' overtime e si torna a Klagenfurt, stavolta senza family ma con Daniele e quasi tutti i soliti amici di trasferta. 9
    Gara come sempre egregia in difesa e cinica in attacco, “dai mancano pochi minuti, poi dovranno per forza togliere il portiere e segniamo l'empty net goal”. Macché, riescono a segnare loro e pareggiare, ancora overtime per la terza partita di fila, ma d’improvviso parte Monardo fa qualcosa che io dall'altra parte della pista ghiacciata e a livello della balaustra non riesco a gustare, però che succede? Hanno tutti le stecche in alto, abbiamo segnato e vinto!!! Rivisto in tv è fantastico e ancora una volta io c ́ero. Chiudiamo la serie sul 4-2 a Bolzano e si va in semifinale. Bene, abbiamo ragiunto un egregio traguardo è salvato la stagione, un paio di incassi col Vienna per San Knoll, e via, speriamo almeno di riuscire a vincerne una col Vienna, non come l ́anno scorso. A Vienna gara 1, 4-0 e a casa, giocato malino in confronto alle partite col Klagenfurt, d'altronde questi sono quasi sempre stati in testa alla classifica. Pazienza. Vinciamo gara 2 e quindi l’obiettivo di non finire la serie a zero è raggiunto. Però è cambiato qualcosa, la nostra difesa gioca benissimo e alcuni gol li prendiamo per sfortuna, gara tre davanti alla TV è una sofferenza ma vinciamo di nuovo all'OT, poi in casa gara perfetta e siamo ad un passo dalla finale.

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                                                                       Foto HCBfans - Andrea Giovanazzi  

Pronti per riportare tutta la famiglia a Vienna, (non si sa mai, se dovessimo... shhhh) “Io se vinciamo voglio esserci e voi con me, sono o non sono il capo famiglia ?!?! Tutto gira per il meglio, difesa egregia, vanno in vantaggio loro, d’altra parte possono solo attaccare e i tiri, alla fine, (39 a 14) dimostrano che la nostra difesa e soprattutto il loro “ex” portiere sono fenomenali, comunque pareggia Monardo e segna il gol vittoria Frigo. Ho ancora i brividi scrivendo. Noi avevamo prenotato una stanza a Vienna, salutiamo gli amici che tornano verso Bolzano e noi ci dirigiamo verso il Prater per gustarci la più saporita delle Wienerschnitzel con contorno di Finale EBEL! (Promemoria per me, meglio non fare il viaggio di ritorno di giorno, troppo traffico) Noi siamo in finale, aspettiamo l’avversaria e con Claudia siamo d ́accordo che se esce Linz (Linz vaffan...) vado in trasferta da solo, se no, visto che loro non ci sono ancora stati andiamo tutti insieme. Dai, che Linz (Linz vaffan...) è troppo lontana, e poi vogliamo Salisburgo, che diceva che 4 anni prima abbiamo vinto solo perché si andava al meglio delle 5 partite e bla bla bla. E Salisburgo sia!!! Biglietti presi online, tutto bene, si gioca alle 14.00, benissimo, così si torna ad un’ora decente (salvo overtime), perché i bimbi l’indomani hanno asilo e scuola. Alla discoteca Volksgarten fa bella mostra uno striscione dei “supposters” del Salisburgo che recita: “Vendetta per 2014” Incredibile ma vero, portiamo a casa gara 1 e noi c’eravamo!!!

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Si rigioca domani, ma non posso mancare al lavoro e anche se ho già il biglietto ma non sto per niente bene, disdico il passaggio e per fortuna riesco anche a vendere il biglietto (cavoli per una volta che non dovevo guidare io). Perdiamo male 3-0, stanchezza? Non avevamo mai giocato due giorni di fila con una squadra così tosta, pazienza tra due giorni abbiamo la prima delle due sfide in casa, quello è l’importante, non devo nemmeno preoccuparmi delle lunghe file alle casse, degli occasionali che vengono solo alle finali, dei social e delle chat piene di gente che si lamenta del prezzo dei biglietti (io il mio investimento l’ho fatto). Gameday, i tifosi del Salisburgo si portano il famoso striscione anche in trasferta, accolto da bordate di fischi di tutto il Palaonda. Vinciamo la prima e perdiamo la seconda, stavolta ci mettono del loro gli arbitri, ma lasciamo perdere, come sempre “contro tutto e tutti”. Gara 5 si torna in “disco”, vincono loro al OT su sfortunato autogol ma ci rivediamo a Bolzano dopodomani. Vinciamo e si va a gara 7. Come ci organizziamo, come non ci organizziamo, la mattina lavoro e non riesco a prendere i biglietti online e rimango fregato! Come nel 2014 la finale la vedrò in salotto a casa. Pazienza, ci guardiamo la partita esultiamo, imposto la sveglia per le 3.30 e si va a nanna felici. Alle 3.30 suona, dai che è ora di andare a salutare i CAMPIONI, (come ho fatto anche nel 2014) ma stavolta non sarò da solo. Sveglio Claudia che mi dice di lasciar dormire i bimbi ... ma come, avevano detto di voler venire, poi domani, conoscendoli si arrabbiano, Li sveglio delicatamente e... in un secondo sono fuori dal letto impazienti. Al PalaOnda troviamo tutti gli Amici che non sono andati a Salisburgo, dopo qualche minuto cominciano ad arrivare le prime auto di ritorno, arriva prima il pullman dei tifosi e i giocatori sono a poche decine di minuti di distanza, andranno a scaricare le armi e poi arriveranno nel parcheggio, intanto la famosa lattina regalatami da Podloski in occasione della prima trasferta a Zagabria, e tenuta da stappare per una grande occasione, fa una brutta fine...

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Sono le 4.30, fuori dal palaonda è un delirio, i giocatori sono cotti, ubriachi, felici, noi anche (tranne che ubriachi), tra i vari giocatori ecco Barski, vede Rafael e dice: ”What??? He is awake???” (Cosa? È sveglio?) Yes of course, he is awake for the Champions! Gli rispondo. Baci, abbracci, foto, tutto troppo bello, una stagione da incorniciare che spero rimanga nella mente dei miei figli.


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HCBfans: Si Adriano, credo che siano esperienze ed emozioni che resteranno a lungo, per lasciare poi il posto ad altre nuove. Perché...

  • HCBfans e Adriano: ...ma perché SIAMO IL BOLZANO!

HCBfans: Pensa che io, oltre a non aver nemmeno potuto vedere gara 7 in diretta perché impegnato fuori città per lavoro, non ho poi neppure potuto condividere questa grande gioia con gli amici e siccome siamo stati insieme in trasferta qualche volta, ho pensato a voi e ai bambini che giustamente venivate ripagati di tanti chilometri e sacrifici fatti. Quella notte sarei voluto essere lì anche con voi. Grazie per aver condiviso con tutti gli HCBfans i vostri 224 giorni (8 settembre 2017 - 20 aprile 2018) di passione e amore per i colori biancorossi.

  • A. È stato un piacere seguire i Foxes, è stato un piacere raccontarlo a voi. Ancora 2 cose prima di chiudere:

P.S. primo botto delle otto del 2018... la riconferma di Kai Suikkanen, a casa tutti contentissimi... Rafael scoppia a piangere, noi increduli gli chiediamo perché piangesse... “Perché volevo anche Barski”, ma su, dai, vedrai che nei prossimi giorni verrà sicuramente riconfermato anche lui. E così poi è stato.

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Volevo ringraziare tutti coloro che sono venuti in trasferta in furgone con noi per aver sopportato me, ma anche per la pazienza avuta con i bambini. Bibì e Bibò e la mamma 31 partite viste in casa, 9 in trasferta 6024 km fatti, io 34, partite viste in casa (una l’ho saltata solo perché malato), 13 trasferte per 9385 km.


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Aspettiamo l ́apertura della prevendita degli ABO (e, educatamente, lo ribadisco, se ci fosse uno sconto famiglia non sarebbe male), ma intanto ho già acquistato i biglietti per la Dolomitencup. Se siete arrivati a leggere fino qui, vi ringrazio per la pazienza ed il tempo dedicato. 

A presto in prima fila nella curva NeneMichi.

P.P.S Yogan... Prrrrt !!!

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