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Luglio 2018: tempo di mare, sole, spiaggie, partite di briscola ecc…. e aspettando con ansia l’inizio della nuova stagione hockeystica, vi proponiamo il secondo racconto della nostra rubrica “ A TU per TU con…”. Oggi facciamo quattro chiacchere con Vanna Antonello, fotografa dell’Hockey Club Bolzano Foxes Alperia. Le sue foto ci hanno raccontato le emozioni della magica stagione biancorossa culminata con la vittoria del campionato, facendo incetta di like e followers sui social media, finendo su tabelloni pubblicitari, giornali (pure sulla mitica Gazzetta dello Sport!), muri del PalaOnda ecc...

In questa sorta di intervista (di Andrea Giovanazzi) parleremo di hockey e fotografia, racconteremo per immagini la cavalcata biancorossa 2018 e cercheremo di capire un po’ di più il lavoro di un fotografo sportivo. Buona lettura.

 

 

HCBfans: Io e HCBfans siamo onorati di essere i primi a intervistarti! Raccontaci qualcosa in generale su di te.

V.: La fotografia è uno dei miei hobby, non lo faccio per lavoro (lavoro in un’azienda commerciale di Bolzano a tempo pieno). Siamo una famiglia con la passione per l’hockey: mio figlio Robin fa il portiere a Vipiteno, il mio compagno Igor oltre al suo lavoro allena i giovani portieri dell’Appiano e gestisce con altri portieri italiani la scuola portieri G.I.S. Goalie Icehockey School.  Ho iniziato a fotografare l’HCB tre anni fa, inizialmente per un sito italiano di hockey poi due anni fa, grazie agli amici di Hockeywords, ho conosciuto Luca Tommasini.

HCBfans: Quando è nata la passione dell’hockey e quanto grande è?

V.: Ho iniziato a seguire l’hockey una decina di anni fa con i primi learn-to-play di Robin. Devo dire che mi sono appassionata in pochissimo tempo e con il passare degli anni la passione è diventata grandissima. Capiamoci però perché c’è passione e passione: per me “passione” non significa conoscere vita-morte-miracoli di squadre, giocatori o campionati o avere scattato foto con i giocatori. Per me “passione” per l’hockey significa Emozione. L’emozione (gioia, rabbia, dolore, sofferenza, ansia) che ti trasmette una partita di hockey (che sia quella di tuo figlio, della tua squadra del cuore, di NHL in tv o di un torneo U8), guardare un semplice allenamento o entrare in uno stadio del ghiaccio.

Uno dei vari tatuaggi di hockey che ho e che esprime al meglio la mia passione per questo sport dice:

Hockey – it’s not just a game, it’s much more than that.

HCBfans: … e la passione della fotografia?

V.: Fin dai tempi della scuola ho fotografato momenti particolari della mia vita: le gite in montagna, le feste con gli amici, i semplici pranzi in famiglia… la macchina fotografica è sempre stata parte di me. Amo fotografare qualsiasi cosa mi trasmetta un’emozione, ma da qualche anno mi dedico principalmente alla fotografia sportiva.

HCBfans: Cos’è per te l’Hockey Club Bolzano?

V.: L’HCB non è una semplice società di hockey, è molto di più. L’HCB è sinonimo di dedizione, emozione, passione, amicizia, pazzia, è diventata la mia terza casa.

Ti starai sicuramente chiedendo: come la tua terza casa, e la seconda? La seconda sarà sempre la squadra in cui gioca mio figlio.

HCBfans: L’ultima stagione per il Bolzano è stata esaltante e incredibile. Il tuo scatto che rappresenta al meglio la gioia della vittoria in EBEL?  e raccontaci le tue emozioni da tifosa e fotografa in gara 7 a Salisburgo.

V.: Ricordo ancora il 20 aprile: la mattina ero ancora al lavoro e il tempo non passava. Siamo partiti verso le 13 e da quel momento tutto è stato un’emozione: il viaggio, le foto della nostra tifoseria prima della partita, l’atmosfera fuori e dentro lo stadio. gioia vittoriaPersonalmente la partita l’ho vissuta abbastanza tranquilla fino a 5 minuti dalla fine. Quei lunghissimi minuti sono stati una tortura, sono stata davvero male. Dopo il 3:2 mi sono praticamente pietrificata … i miei occhi erano puntati su Tuokkola (solo una mamma di un portiere può capire la sofferenza di quel momento) e su quel maledetto tabellone. Quei 90 secondi non passavano mai, perché 90 secondi nell’hockey non sono tanti sono tantissimi. Solo a 3 secondi dalla fine ho ripreso in mano la mia macchina fotografica e ho iniziato a premere il pulsante per immortalare il momento più bello: la vittoria! Devo essere sincera: la tensione era così alta che non sono riuscita a godermi nemmeno la vittoria. Ci sono momenti – come questo – in cui rimpiango di non poter stare sugli spalti. 

Lo scatto che rappresenta al meglio la mia gioia della vittoria? E’questa foto che ha scattato la mia collega di lavoro vedendomi in tv. Come fotografo purtroppo devi indossare quella casacca blu che vedi in fotografia, ma verso la fine ero proprio stufa di indossarla. Sai dovendo fare le foto della premiazione non potevo gioire con gli altri, quindi l’unica cosa che ho potuto fare era gioire in silenzio mostrando orgogliosa la maglia del Bolzano che indossavo.

HCBfans: Sappiamo tutti che la stagione scorsa era partita in salita...  quale foto da te scattata rappresenta in maniera perfetta quel periodo? E quella che rappresenta la svolta con coach Kai?

V.: Ricordo ancora il momento in cui ho scattato questa foto a Petan. foto Petan Era dopo una delle tante partite perse con un gol di scarto, una delle tante partite recuperate ma perse nel terzo tempo. Quando guardo questa foto vedo il dolore e l’incredulità dell’ennesima sconfitta, vedo la speranza svanire. svoltaKai

La foto invece che mi ricorda tanto la svolta con coach Kai è l’esultanza di Gander e Bernard durante la partita vittoriosa con il Salisburgo al PalaOnda.

HCBfans: Molte persone pensano che il lavoro del fotografo, una volta premuto il pulsante di scatto sia finito. Raccontaci invece il lavoro che c’è dopo.

V.: Io personalmente passo moltissimo tempo davanti al computer, amo guardare per ore le foto delle partite.

Ma partiamo dall’inizio. La EBEL stessa richiede un numero di foto per ogni partita, motivo per cui già durante la partita tra un tempo e l’altro consegno alla società un tot di foto. Questo significa che durante il periodo di gioco oltre a fotografare devo anche scegliere (cercando di non perdere secondi di gioco) alcune foto possibilmente significative da elaborare e spedire nei 15 minuti di pausa sia nel primo che nel secondo intervallo oltre che a fine partita. La sera stessa della partita difficilmente mi dedico alle foto in quanto il giorno dopo devo andare a lavorare (rischierei di andare a letto alle 2-3 di mattina). Dedico le sere successive alla post-produzione, mi sento di dire tra le 5 e le 7 ore. Devi pensare che solo la selezione delle foto necessita di un po’ di tempo considerato che scatto ca. 700-1000 foto a partita. Poi vanno elaborate e va fatta un’ulteriore scelta di foto da consegnare al HCB e da pubblicare su un sito di hockey austriaco, per il qualche scatto anche le foto. Certe foto invece le tengo per il mio archivio personale che utilizzo per i social.

HCBfans: Un consiglio a qualcuno che si vuole avvicinare alla fotografia sportiva e all’hockey ghiaccio in particolare?

V.: Dipende se questa persona fotografa per lavoro o per passione. Io fotografo per passione quindi posso dare un solo consiglio non-tecnico: imparate a leggere il gioco e fatevi emozionare dalla partita! Se non conosci le regole, non conosci i possibili movimenti dei giocatori e non senti la passione per questo sport sarai sicuramente in grado di scattare delle fotografie ma non sarai mai in grado di trasmettere agli altri le emozioni di 60 minuti.

Ricordo un bellissimo messaggio di una mamma che non era potuta venire ai mondiali della nazionale italiana U18. Mi ha ringraziata per le foto che avevo pubblicato perché anche se non era riuscita ad essere presente con le mie foto ero riuscita a raccontarle le partite.  

HCBfans: La foto di questa stagione dove hai detto: “Questa è riuscita alla grande. Brava Vanna!” e quella di qualche collega che vorresti aver fatto tu (se esiste)?

BravaVanna

 

V.: Hmm… è molto difficile perché ne ho molte che davvero mi piacciono. Dovendone scegliere però una direi questa.

Quella di qualche collega? Scattiamo tutti delle bellissime foto, ma sono dell’idea che ognuno di noi abbia il proprio stile, il proprio punto di vista, trasmetta emozioni diverse con i propri scatti. Ognuno di noi cattura i momenti che reputa migliori. Quindi non esiste una foto che avrei voluto scattare io, altrimenti probabilmente l’avrei fatta.

HCBfans: Le tue foto ormai viaggiano “oltre” i social. Tappezzano i muri del Palaonda, sono sui giornali (anche la Gazzetta dello Sport), brochure, maxi cartelloni pubblicitari ecc. Quale di queste cose ti ha reso più orgogliosa quest’anno? tabellone Alperia

 

V.: Innanzitutto vorrei ringraziare l’Hockey Club Bolzano perché è grazie a loro che le mie foto viaggiano “oltre” i social. Tutte le foto che vengono pubblicate mi rendono orgogliosa perché con ognuna di queste ho la possibilità di regalare un’emozione a qualcuno.  Quella di cui però vado più fiera e dove dico “Brava Vanna” è quella sul maxi-cartellone pubblicitario dell’Alperia. E’ una foto nata per caso ma nella quale sono riuscita a rappresentare tutto: la vittoria, la nostra città, la nostra curva. 

HCBfans: Parliamo di trasferte: immagino che i trasferimenti in macchina con Luca Tommasini e Hugo Widmann sono stati uno spasso…. Raccontaci qualche aneddoto.

V.: Direi i migliori compagni di viaggio che una persona possa desiderare! Sono due persone divertenti e piacevolissime con le quali anche una trasferta al Polo Nord con la Foxes-Mobil (come la chiamo io) non sarebbe noiosa (loro ora diranno “certo tu mica devi guidare” hahahahaha). Per gli aneddoti dovresti chiedere a Hugo, lui potrebbe raccontartene un sacco.

HCBfans: E’ vero che Hugo e Luca ti ha dato un soprannome? Quale?

V.: Ogni volta che ci penso mi viene da ridere! E’ Hugo ad avermi dato a Klagenfurt il soprannome “contessa”. Tutto è nato da un biglietto per la VIP Lounge che mi ero fatta dare perché volevo scattare le foto dai posti VIP. Hugo era seduto dall’altra parte dello stadio e durante il primo intervallo mi ha fatto una foto dove sono praticamente seduta da sola nella sezione VIP con il mio computer. Quindi oltre all’accredito e al biglietto per la VIP Lounge avevo preso possesso di tutta la sezione VIP.

HCBfans: Lo stadio più bello dove fotografare e quello più “angusto”? (Il PalaOnda non vale perché è il più bello in assoluto della EBEL)

V.: Conosco Innsbruck e grazie alle trasferte durante i Playoff ho avuto occasione di fotografare anche negli stadi di Klagenfurt, Vienna e Salisburgo. Ognuno ha i suoi pro e contro ma per rispondere alla tua domanda mi sento di dire Klagenfurt, Vienna, Salisburgo e Innsbruck. Comunque al momento il nostro stadio “fotograficamente” parlando rimane il migliore.

HCBfans: La stagione agonistica è finita ed è il momento di rilassarsi. Curiosità personale: in questo periodo cosa ti piace fotografare?

V.: E’ vero che la stagione agonistica è finita ma a fine aprile è iniziata la scuola portieri G.I.S.  del mio compagno, motivo per cui per me fortunatamente la stagione hockeyistica non è ancora terminata e posso sfruttare ancora un po’ la mia macchina fotografica.

Non avendo la passione per la fotografia naturalistica/paesaggistica durante la pausa estiva fotografo relativamente poco. Mi dedico soprattutto a progetti e alla mia formazione personale sempre nell’ambito della fotografia visto che durante l’inverno non mi è possibile. Leggo qualche libro e seguo dei corsi online.

HCBfans: Visto che il Bolzano ha vinto la EBEL... ci puoi dire (se vuoi e se gli avevi) i tuoi gesti scaramantici? O valgono anche per la prossima stagione e non si possono sapere?895A211D 3822 4B72 A5DF 07060A462C09

V.: La stagione è finita, quindi non ci sono più segreti. Se ci sono stati gesti scaramantici? Mai come quest’anno sono stata scaramantica, nei playoff poi direi che siamo passati alla follia (confermerà anche Luca) ma direi che ne è falsa la pena. Si passa da vestiti e scarpe indossati al contenuto del mio zaino fotografico alla catena di fastfood nella quale mangiare durante le trasferte alla foto di rito con Luca alla fine di ogni fase playoff. Dopo ogni sconfitta la strategia veniva cambiata perché qualcosa era andato storto. Puoi tranquillamente dirlo Andrea: follia pura!

HCBfans: Il tuo sogno “fotografico” nel cassetto?

V.: Avere il tempo (ma anche i soldi) per poter fotografare un intero mondiale Top Division oltreoceano!

HCBfans: La nostra intervista sta volgendo al termine, ormai sei una star sui social, spero che dopo questa intervista non scappino tutti i tuoi followers ed anzi riuscirai a firmare anche qualche autografo! Grazie per la tua disponibilità… ci vediamo ad agosto al PalaOnda con la CHL!  Se vuoi aggiungere qualcosa, ringraziare o salutare qualcuno?

V.: Ho detto qualcosa di compromettente?!? Scherzi a parte, grazie Andrea per questa intervista, mi ha fatto davvero piacere. Ci rivediamo prestissimo, anzi speriamo che quest’estate passi in fretta!!!

Se volete vedere tutte le foto di Vanna o se volete mettervi in contatto con lei, ecco i suoi indirizzi social:

Facebook www.facebook.com/lovethegameVannashockeypics

Instagram www.instagram.com/lovethegame78

P.S. Come sempre, aspettiamo i vostri suggerimenti, consigli e pareri!


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