di Sergio Bertoli
Al termine di gara 6 fra Linz e Bolzano mi ero ripromesso di non parlare più di hockey fino alla prossima stagione, ma poi prima l’amico Bruno per HCBFANS e poi l’amico Luca per HOCKEYOK mi hanno convinto a tornare sul luogo del misfatto e scrivere qualcosa sul finale di stagione Ebel, orfano, aihmè, delle volpi biancorosse. Partiamo allora con la stagione del Bolzano, che dire, sicuramente in chiaroscuro, certo che dopo l’ormai consueto “Sommertheater” Knoll e Pokel sembravano essere riusciti ad allestire una squadra di tutto rispetto e
, partita dopo partita l’amalgama fra i giocatori cresceva e tutta la città era tornata a stringersi attorno a capitan Egger e compagni; emblematico l’afflusso per gara 5 dei quarti di finale: PalaOnda sold out, sono arrivati in 7.200 e più a spingere Bolzano verso la semifinale,
Bolzano giocando in casa aveva la possibilità di procurarsi il primo di 2 match point consecutivi, ma, complici tanti errori dei biancorossi e soprattutto una scellerata conduzione di gara delle giacchette bianconere è stato Linz a sbancare via Galvani e portarsi avanti 3 – 2 nella serie. Bolzano è ferito ma non morto e difatti 2 giorni dopo in quel di Linz gioca un match pressochè perfetto fino a pochi secondi dalla sirena finale: quando inizia l’ultimo giro di lancette di gara 6 Bolzano è avanti di una rete e con il risultato maturato fin lì la serie tornerebbe nuovamente in parità con epilogo via Galvani e non credo che il cassiere sarebbe riuscito a soddisfare tutte le richieste di biglietti. Invece no, Bolzano subisce il pari e poi perde dopo aver dominato l’extra time arrendendosi all’unica sortita offensiva dei padroni di casa. Non vorrei farmi e farvi del male, ma non posso esimermi dal ricordare quel disco ballonzolante nell’area di porta che in pieno overtime Vause si è fatto respingere sulla linea dal grande ex Pichè, ecco penso che quel disco andava spedito in fondo al sacco con tutta la rabbia che i nostri avevano accumulato in quella serie e non sospinto verso la gabbia, lì dovevano finire in porta il puck, Pichè, Ouzas e anche gli arbitri se si fossero messi in mezzo e giustizia sarebbe stata fatta! Quindi, per concludere, non si può parlare di stagione positiva, Bolzano giocando meglio i tanti power play avuti a disposizione e soprattutto potendo contare su un minimo di gioco di squadra (che francamente non ho notato) sarebbe potuto arrivare almeno in semifinale, invece siamo stati sbattuti fuori da una squadra che, si è visto nel prosieguo dei play off, era sicuramente battibile nonostante abbia giocato sporco e sia stata aiutata in più di un’occasione dagli arbitri.
Gli altri quarti di finale hanno visto la sorpresa Villach (ma poi mica tanto) annientare 4-1 il Vienna del poi dimissionario coach Boni, mentre i futuri campioni del Salisburgo hanno dovuto sudare le fatidiche 7 camicie per far fuori (e solo a gara 7) un grande KAC; l’ultimo quarto è stato Znojmo vs Dornbirn ed i cechi che da anni giocano il miglior hockey della lega sciogliendosi però come neve al sole ai play off, sono riusciti stavolta a vincere la serie in rimonta per 4 – 2.
Le 2 semifinali hanno visto di fronte Salisburgo e Villach con Sterling e compagni usciti vincitori non senza difficoltà per 4 partite a 2 e Znojmo opposto al Linz. Linz e gli arbitri hanno riservato ai cechi lo stesso trattamento riservato al Bolzano, ma qui si è visto lo spessore diverso delle due squadre, a differenza dei biancorossi Yellow Horn e soci hanno capitalizzato al massimo le superiorità numeriche ed hanno eliminato gli austriaci abbastanza comodamente per 4 partite a 2.
La finale, posso dire giustamente, è stata Salisburgo vs Znojmo, difatti si sono sfidate le 2 migliori squadre della lega e chi ha avuto il piacere di assistere ai 6 match è sempre rimasto soddisfatto. Hanno vinto i migliori senza dubbio, però Znojmo ad un certo punto ha dato l’impressione di poter emulare il fantastico Bolzano dell’annata 2013/2014 portandosi in vantaggio per 2 – 1 nella serie e con il vantaggio del fattore campo a disposizione, poi però gli uomini di coach Ratushny hanno cambiato ritmo ed hanno girato la serie come un calzino, portando a casa meritatamente il titolo con lo score di 4 successi a 2. A proposito del coach dei campioni, vorrei sottolineare la sportività di Dan, che nel corso di gara 3 non ha schierato la sua punta di diamante Brett Sterling che in gara 2 aveva rimediato un 5 + 20 per spearing ma non era stato squalificato, ebbene Ratushny ha tenuto Sterling in panchina tutto il match praticamente auto squalificandolo, nonostante la partita avesse preso una piega bruttissima per i suoi con i cechi che alla fine hanno espugnato per 3 – 7 Salisburgo. Da lì in poi le “lattine” hanno vinto tutti i 3 match disputati (2 fuori casa) aggiudicandosi con pieno merito il titolo.
Siamo arrivati alla fine, ora mettiamo i pattini in cantina fino a settembre, magari tendiamo l’orecchio verso radio mercato anche se a Bolzano naturalmente tutto ancora tace, sperando di poter vedere un Bolzano che riesca a rinverdire i fasti della sua prima stagione di Ebel … buona estate a tutti!